Molte donne all’avvicinarsi della data fatidica del parto iniziano a sentire emergere la paura, come è normale che sia. Il parto è un’incognita, un viaggio verso l’ignoto, non sappiamo che cosa avverrà e non sappiamo che tipo di dolore sia, benchè abbiamo ascoltato i racconti delle nostre madri o di altre donne.
L’esperienza del parto è unica e diversa per ogni donna, non ci saranno mai due racconti del parto uguali. Ognuna di noi lo vivrà in modo diverso, fisicamente, psicologicamente e spiritualmente.
Come dico sempre nei gruppi di donne che seguo negli incontri di preparazione al parto, non è tutto nelle nostre mani, non possiamo prevedere come andrà la nostra esperienza di parto, nella vita ci sono sempre degli imprevisti, che dobbiamo saper accogliere ed accettare. Ci sono però una serie di elementi e fattori che sicuramente possono aiutarci ad avere una meravigliosa esperienza di parto naturale. Quali sono?
Li ho riassunti in cinque punti, chiamati i cinque segreti per un parto naturale, ispirandomi agli insegnamenti di Fredrick Leboyer e Janet Balaskas, ostetrica fondatrice del Active Birth Centre di Londra, centro di preparazione al parto attivo, in cui vengono utilizzate le tecniche dello yoga in preparazione al parto.
- Affrontare la paura- determinazione
- Respiro consapevole e respiro sonoro
- Ambiente accogliente ed intimo
- Esercizi ostetrici per il travaglio
- Affidarsi al corpo ed abbandonarsi – Fiducia
Riguardo il primo segreto, mi piace sempre citare la frase di Leboyer che dice :” La paura va guardata dritta negli occhi”. Spesso ci sono delle paure anche inconsce che ci bloccano, e non ci permettono di aprirci ed abbandonarci al momento del parto. Ricordiamoci che il parto è una apertura, non solo fisica ma anche psicologica. Consiglio quindi alla donne di affrontare le loro paure, qualsiasi esse siano, con diversi strumenti, che possiamo anche chiamare i nostri alleati. Per esempio scrivere su un foglio le proprie paure, rielaborare la nostra stessa nascita, se è stata una nascita traumatica, scrivendola su un foglio come racconto trasmesso da nostra madre. Scrivere su un altro foglio come vorremmo che fosse la nascita di nostro figlio/a. Utilizzare delle immagini di potere, che ci diano forza nei momenti in cui emerge la paura, come le Dee del Parto, oppure degli animali guida che ci ispirino forza. Io per esempio, qualche settimana prima del parto, quando mi assaliva la paura, visualizzavo la Dea Kali con la lingua fuori e questo mi dava una grandissima forza e coraggio.
Altri alleati per superare le paure sono la meditazione e la preghiera. In particolare, la meditazione con i mantra ci protegge ed aiuta a ripulire la nostra mente da pensieri negativi. Come esercizio, se non conoscete altri mantra più specifici, potete meditare ogni giorno sulla sillaba sacra OM, per qualche minuto, sedute nella posizione meditativa, concentrando la mente sull’area del cuore, al centro del petto, ripetendo mentalmente Om per qualche minuto fino a 10-15 minuti. All’inizio potete seguire il respiro, ripetendo OM con l’espirazione.
Riguardo il secondo segreto, il respiro è di fondamentale importanza durante il travaglio e parto, in particolare il RESPIRO SONORO, quindi LA VOCE. Buttare fuori il dolore attraverso la voce, i vocalizzi, il canto. Con il canto delle vocali, che propone lo stesso Leboyer, si crea una situazione di apertura, disponibilità, passaggio. Esiste un collegamento importante tra la bocca ed il collo dell’utero, quindi più apriamo e rilassiamo la bocca, più favoriamo la dilatazione del collo dell’utero. Leboyer consiglia di accompagnare il travaglio e le contrazioni con i vocalizzi ed il suono della Tampoura, antico strumento a corde indiano. Potete scaricarvi la musica meditativa della Tampoura, il cui suono ripetitivo, ipnotico, vi accompagnerà mentre vocalizzate la AAAAAAAAAAAAAAAAAA e le altre vocali durante il vostro travaglio, mentre arrivano le contrazioni.
Terzo segreto, l’ambiente . E’ molto importante che la donna si trovi in un ambiente che non interferisca negativamente con il processo naturale del parto, un ambiente che rispetti l’intimità di questo momento. Possiamo paragonare il momento del parto al momento in cui stiamo facendo l’amore, se qualcuno entra o ci sono degli elementi di disturbo non riusciremo a lasciarci andare, ad aprirci, e di riflesso ci chiudiamo, fisicamente e mentalmente. Durante il parto si producono gli stessi ormoni di quando stiamo facendo l’amore, ossitocina ed endorfine, chiamati anche ormoni dell’amore. Questi ormoni verranno prodotti dalla donna più facilmente se si trova in un ambiente intimo e tranquillo. Anche se partorirete o farete il travaglio in ospedale, potete comunque creare un ambiente rilassante ed intimo con qualche accorgimento: tenere le luci basse, utilizzare degli oli essenziali tipo lavanda, rosa o camomilla, mettere una musica meditativa e rilassante, portare con voi degli oggetti, foto, pietre o altro che vi dia forza e coraggio, muovervi e camminare in libertà, danzare, utilizzare la palla per fare dei movimenti oscillatori e rotatori.
Quarto segreto, gli esercizi ostetrici per il travaglio. Durante il mio travaglio mi sono stati di grandissimo aiuto gli esercizi ostetrici proposti da Janet Balaskas nei suoi libri, ed anche quelli che mi aveva insegnato l’ostetrica del Gepo di Milano. Mi sono fatta tutto il naviglio grande di Milano camminando con le contrazioni. Ogni tanto mi fermavo, mi appoggiavo contro un palo della luce e facevo i miei movimenti oscillatori………. Movimenti oscillatori e rotatori del bacino, danno tantissimo sollievo durante le contrazioni ed aiutano a far scendere il bambino verso il canale del parto.
Quinto ed ultimo segreto, affidarsi al corpo ed abbandonarsi. E’ molto importante avere fiducia nel corpo e nella sua capacità di partorire. La nostra mente non sa come si partorisce, il nostro corpo si, è qualcosa di istintivo e naturale, fisiologico. Se guardiamo gli animali, partoriscono in modo istintivo, lo stesso dovrebbe essere anche per noi. Ricordo quanto scritto da Leboyer: ” Il parto è un’esperienza mistica, trascendente, che porta ben al di là dei confini sperimentali del quotidiano. Ma questo, mi pare, può avvenire solo a due condizioni: se l’ambiente intorno non interferisce negativamente col processo naturale, rispettandone la fisiologia, e se la donna stessa sceglie di abbandonarsi a questa energia, lasciandosi andare, onda dopo onda, accettando la paura del mistero e dell’ignoto.”
Qui di seguito troverete l’ultima parte del bellissimo documentario di Fredrick Leboyer, Il Rito della Nascita, che riporta in modo molto reale quello che accade alla donna durante il travaglio, l’importanza del lasciarsi andare ed abbandonarsi alle contrazioni, l’elemento acqua che domina il travaglio.
Ricordiamoci anche del prezioso aiuto che possono darci i fiori e le piante in preparazione e durante il travaglio ed il parto, sono dei preziosissimi alleati. Consiglio la Tisana alla foglie di lampone, per preparare l’utero al parto da assumere circa un mese prima del parto. Poi ci sono i Fiori di Bach: Mimulus per la paura, Rescue Remedy per attacchi di ansia da prendere prima ed anche durante il travaglio. Se si sperimenta depressione post partum, sono utili Mustard e Sweet Chestnut. Star of Bethelem se il parto è stato particolarmente forte o traumatico, da mettere qualche goccia nell’acqua del bagnetto del bambino e da assumere per la mamma.
Vi auguro a tutte di avere una meravigliosa ed unica esperienza di parto naturale!